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Conoscenza basica del Sistema Ormonale Tiroideo

Conoscenza basica del Sistema Ormonale Tiroideo

Il Sistema ormonale tiroideo è uno dei tre assi ormonali fondamentali della regolazione ormonale corporea, ha il suo centro nella ghiandola tiroide e come destino finale ogni cellula del corpo.

In questo articolo verrà rappresentata una conoscenza basica del Sistema Ormonale Tiroideo:

La tiroide entra nella regolazione dei processi metabolici che forniscono energia al corpo, chiamati fosforilazione ossidativa. 

Attraverso questi si ottiene l’ATP che costituisce il mezzo per fornire energia a tutte le cellule. 

La centrale di questa funzione energetica è il mitocondrio la cui attività è modulata dagli ormoni tiroidei. 

La tiroide produce 4 ormoni di cui solo due hanno rilevanza clinica: la tiroxina o T4 prodotta per 80%, la levotironina o T3 per il 16%; il restante 4% è dato da T1 (mono-iodio tironina) e T2 (di iodotironina). 

Nel sangue gli ormoni tiroidei circolano per il 99% legati a proteine specifiche e solo l’1% libero è quello metabolicamente attivo. 

Sintesi ormoni tiroidei Per la produzione di ormone tiroideo nella ghiandola tiroide c’è bisogno dei seguenti elementi: 

  • TSH o tireotropina secreto dall’ipofisi
  • aminoacido tirosina, base della molecola dell’ormone 
  • enzima tireoperossidasi (TPO) 

lo iodio il selenio indispensabile per l’enzima 5-deiodinasi sono necessarie poi quasi tutte le vitamine idrosolubili e liposolubili. 

  • Il T4 rappresenta il 75% dell’ormone circolante nel sangue, ma la molecola dotata di attività cinque volte maggiore è il T3 che agisce legandosi ai recettori cellulari e svolge la maggior parte dell’azione. 
  • Il T4 rappresenta la forma circolante, mentre il T3 libero che è 0,3% dell’ormone totale e rappresenta la forma attiva. 
  • Il T4 si può trasformare nella forma più attiva T3 perdendo un atomo di iodio ad opera dell’enzima 5-deiodinasi che si trova a livello prevalentemente epatico, ma anche renale e tiroideo

La trasformazione da T4 in T3 è importante per l’ottenimento di ormone in forma attiva, si attua sotto il controllo dell’enzima 5-deiodinasi che richiede selenio. 

Può succedere che un altro enzima del tipo delle deiodinasi trasformi la T4 in una forma di T3 inattiva (detta reverse T3) che causa ipotiroidismo. 

Uno dei principali disturbi tiroidei: il Gozzo 

Quando parliamo di “Gozzo” stiamo trattando di un ingrandimento della tiroide in genere dovuto alla carenza di ormoni tiroidei che stimola la produzione di Tireotropina (TSH) e a sua volta causa una ipertrofia della tiroide con lo scopo di incrementare la produzione di ormoni tiroidei, questo incremento si realizza o meno, per cui abbiamo gozzi con ipotiroidismo (i più frequenti) con tiroide normale e anche con ipertiroidismo. 

Il gozzo si può realizzare per carenza cronica di iodio, in zone isolate le acque e i pesci sono poveri di questo elemento e causano ipotiroidismo, altri casi sono dovuti ad alimenti gozzigeni: le più conosciute sono le brassicacee: cavolo, broccoli, verze, rape, rapanelli, che contengono gli ISOtiocianati che antagonizzano l’assorbimento dello iodio. 

Una certa attività gozzigena è presente negli spinaci, lattuga, soia, miglio e alimenti conservati con nitrati, tutti inibiscono l’assorbimento dello iodio. 

Ci sono poi altri fattori come l’uso della pillola (gli estrogeni aumentano il TSH), lo stress, molti farmaci, il tabacco, l’alcool, e molti inquinanti come il fluoro che è un alogeno come lo iodio e si sostituisce a questo impedendo la formazione di ormone attivo. 

PATOLOGIE DELLA TIROIDE e FITOTERAPIA FUNZIONALE 

Esistono molte piante attive sulla tiroide sia in senso attivante che inibente, e quindi le malattie che si possono avvalere della terapia della tiroide sono molte, tranne quelle nelle fasi avanzate che richiedono l’ablazione o la terapia sostitutiva. 

È meglio adottare una strategia conservativa che mantenga il più possibile la funzionalità della tiroide e non arrivare troppo presto a dover usare l’ormone sostitutivo. 

Le patologie tiroidee che si avvalgono della fitoterapia sono principalmente quattro: 

  1. IPOTIROIDISMO 
  2. IPERTIROIDISMO (Morbo di Basedow) 
  3. TIROIDITE AUTOIMMUNE 
  4. NODULI TIROIDEI 

La patologia tiroidea dell’ipotiroidismo nello specifico

L’ipotiroidismo si verifica a tutte le età e pregiudica la salute di circa il 50% delle persone, specie in età avanzata e nel sesso femminile.

Entriamo orsa nello specifico della patologia tiroidea più conosciuta: l’ipotiroidismo. 

Molti sono i sintomi di esaurimento fisico e nervoso dei giovani, le depressioni dell’adulto, e l’aggravamento dei sintomi della menopausa; essi possono essere parzialmente spiegati sulla base dell’ipotiroidismo. 

Anche la stanchezza senza causa identificabile, un moderato aumento di peso associato a mani e piedi freddi, possono manifestare lievi forme di ipotiroidismo, così pure i livelli aumentati di colesterolo, di trigliceridi. 

I sintomi tipici dell’ipotiroidismo sono: 

  • Disturbi nervosi: mal di testa, nevrastenia, disturbi psichici lievi, depressione, le paure, le ansie, scarsa memoria e concentrazione difficile 
  • Disturbi gastrointestinali: scarso appetito, disagio dopo aver mangiato, eruttazioni, vomito, stipsi ostinata, e diarrea occasionale. 
  • Disturbi ormonali: perdita di libido (desiderio sessuale) negli uomini e anomalie mestruali nelle donne con emorragia mestruale pesante e prolungata, con un ciclo più breve. 
  • I casi di infertilità femminile, amenorrea, aborti spontanei, inoltre parti prematuri e nati morti devono far sospettare l’ipotiroidismo. 
  • Disturbi osteoarticolari: debolezza muscolare, rigidità articolare, dolori muscolari e articolari. 
  • Disturbi dermatologici: Pelle secca e ruvida coperta di sottili scaglie, capelli secchi e fragili, perdita di capelli, unghie sottili e fragili con scanalature trasversali. 
  • Disturbi mentali: all’inizio lieve depressione, debolezza, facile affaticamento; successivamente difficoltà di concentrazione e perdita di memoria.

Diagnosi dell’ipotiroidismo

Spesso, per quanto riguarda l’ipotiroidismo, nelle fasi iniziali per svariati anni le analisi dei livelli ormonali sono normali, ma la temperatura corporea basale è anormalmente bassa.

La diagnosi si fa principalmente mediante i sintomi: la stipsi, stanchezza mattutina, carenza di peli caduta delle sopracciglia e dei capelli, unghie fragili, sovrappeso ci fanno sospettare l’ipotiroidismo. 

Gli esami degli ormoni sono poco affidabili e non ci danno la situazione della funzionalità della tiroide si possono usare per avere un’idea e vanno visti nel loro insieme, bisogna eseguire sempre TSH, FT4, FT3 assieme a Ab-TG, Ab-TPO. 

A volte livelli molto bassi di ormoni tiroidei sono associati a sintomi molto lievi (ipotiroidismo biochimico), mentre lievi variazioni biochimiche si associano a manifestazioni cliniche severe. 

Invece la medicina convenzionale ha stabilito che il valore del TSH rappresenta il gold standard per la diagnosi di ipotiroidismo, semplificando e escludendo dalla terapia pazienti ipotiroidei o trattando persone senza sintomi. 

Gli unici test diagnostici affidabili che ci danno una indicazione dello stato della tiroide sono: il test della temperatura basale si esegue al risveglio, prima di fare qualsiasi cosa, senza alzarsi o muoversi si posiziona il termometro ad asticella nel cavo ascellare; dopo cinque minuti si legge la temperatura e la si annota. 

Si ripete per almeno 3 giorni consecutivi.

I valori normali della temperatura sono di 36,5°C e i 36,8°C, valori inferiori suggeriscono un ipotiroidismo e più questi valori sono bassi più la diagnosi si rafforza. 

Non è infallibile ma è uno strumento utile. 

Altri test indicati sono: il metabolismo basale, il test degli ormoni tiroidei salivari, e il colesterolo basso nel siero. 

Fitoterapia Funzionale dell’ipotiroidismo 

Si tratta di una terapia mirata all’eliminazione degli ostacoli al funzionamento della tiroide e non ad una sua banale vicariazione.

Si basa su una sequenza coordinata di fasi che coinvolgono tutto l’organismo e gli altri due importanti assi ormonali quello delle gonadi e dei surreni. 

Il metodo avverrà in due fasi e coinvolge i seguenti aspetti di base che sono: 

  1. Disintossicazione epatica e dieta 
  2. Integrazione di micronutrienti per la tiroide 
  3. Regolazione dell’iperestrogenismo relativo e/o ipercortisolemia 
  4. Messa a riposo della tiroide 
  5. Rivitalizzazione della tiroide 
  6. Detossinazione del fegato e dieta per favorire l’attività della tiroide 

Il fegato ha bisogno di avere la deiodinasi efficiente per poter trasformare la T4 in T3 che è la forma attiva dell’ormone tiroideo. 

  • La detossicazione del fegato favorisce l’eliminazione degli ormoni: testosterone, estrogeno, cortisolo i cui eccessi rallentano l’azione del T3. 
  • Si userà DESMODIO a dosaggio pieno per almeno un mese. 
  • Molto utile anche correggere la stipsi con semi di lino (LINUSAN). 
  • Verrà aggiunta una dieta detossinante secondo le indicazioni già fornite, avendo cura di aumentare la quota dei carboidrati non da cerali usando radici e affini. 
  • Limitare le brassicacee crude (cavolo, verza ecc…) permesse quelle cotte. 
  • Usare sale marino integrale che contiene la giusta dose di iodio. 
  • Se è presente un intestino poroso (LGS) deve essere curato con integratori e dieta opportuna. 

Supplementazione di vitamine e oligoelementi specifici.

La tiroide per svolgere la sua azione ha necessità di micronutrienti utilizzati come cofattori attivatori degli enzimi implicati nella sintesi degli ormoni tiroidei. 

In particolare, sono necessari i seguenti oligoelementi: Zinco, Manganese, Cromo, Selenio; e le seguenti vitamine: C, E, D, A, e il gruppo B (in particolare B2, B3, B6, B12). La loro somministrazione agisce da riequilibrio facilitando la corretta sintesi visto che facilmente si passa da situazioni di eccesso a insufficienza.