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Obesità della persona causata da un eccesso di sovrappeso

Obesità della persona causata da un eccesso di sovrappeso

Obesità e Sovrappeso sono due facce della stessa medaglia, questo perché l’obesità della persona è quasi sempre causata da un eccesso di sovrappeso trascurato.

L’obesità è in grande aumento in tutto il mondo, si tratta non solo di un fatto estetico, ma è una malattia vera e propria, associata a disturbi metabolici e cardiaci e che predispone a serie malattie croniche come quelle cardiovascolari, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2, le osteoartriti e alcuni tipi di cancro.

DEFINIZIONE DI OBESITÀ: L’obesità è un accumulo di grasso anomalo o in eccesso che mette in pericolo la salute. 

Si definisce obesa una persona che ha un indice di massa corporea superiore a 30. 

Alcuni parlano di “obesi sani” in cui i rischi di diabete e malattie cardiovascolari sono minimi, ma recenti studi hanno invalidato questa tesi. 

Si è visto che gli obesi in assenza di ipertensione, con glicemia e lipidi ematici nella norma avevano un rischio di infarto del 50% superiore ai normopeso. 

Inoltre la presenza di anomalie metaboliche porta il rischio di infarto al 260 per cento superiore rispetto ai normopeso. 

Le Cause dell’obesità e analisi del grasso bianco e del grasso bruno

Le cause primarie di obesità sono molteplici e spaziano dai fattori genetici (su cui c’è poco da fare), ai fattori comportamentali e legati allo stress e ai traumi psicologici, agli squilibri ormonali ed alla sedentarietà. 

Un fattore importante è l’alimentazione, la grande disponibilità di cibo a basso costo in ogni posto e ad ogni ora con distributori di automatici di spuntini e bevande ad ogni angolo di strada. 

Cibo molto ricco di calorie con grassi e zuccheri e privo di fibra, di sali minerali e vitamine che contribuisce all’eccesso di calorie che si trasforma in eccesso di grassi. 

Il tessuto adiposo è di due tipi: bianco o bruno. 

Il tessuto bianco è costituito dalle cellule con un grande ed unico vacuolo di grasso, è quello più diffuso nel corpo, si trova sotto la pelle e nell’addome, un adulto sano normopeso ne ha il 10-15% circa. 

Oltre a svolgere una funzione di protezione, di isolamento termico e di riserva energetica, è parte integrante della regolazione di molte funzioni: l’appetito, il metabolismo, la fertilità, le difese immunitarie aspecifiche e specifiche e lo stato infiammatorio cronico.

Il cortisolo e gli androgeni fanno accumulare il grasso bianco prevalentemente nell’addome e in generale nella parte alta del corpo, mentre gli estrogeni tendono a far accumulare il grasso bianco nella zona glutei, cosce, arti inferiori.

Il tessuto bruno presenta molti mitocondri che al microscopio danno l’aspetto scuro. 

Ha molti piccoli vacuoli di grasso che lo rendono più disponibile per il metabolismo cellulare. 

Il grasso bruno è più scarso del bianco, si trova soprattutto nel dorso, nuca, collo e scapole, ha la funzione di produrre calore, per la presenza di una proteina la termogenica che favorisce la dissipazione del calore invece della produzione di ATP.

Sembra che cellule staminali presenti nel tessuto adiposo bianco possano differenziarsi in grasso bruno sotto stimolo di fattori ipotalamici.

Aumento di peso secondo la dietologia classica

Secondo la dietologia classica l’aumento di peso è dovuto ad uno squilibrio calorico tra le calorie introdotte col cibo e le calorie perse, basta un piccolo eccesso delle calorie introdotte rispetto a quelle consumate e nel tempo si crea un aumento di peso sotto forma di accumulo di grasso. 

Il consumo calorico è dovuto al metabolismo basale le calorie perse per lo svolgimento delle normali funzioni metaboliche del corpo a riposo, più la termogenesi adattativa che si ha quando si sta in ambienti freddi, più le calorie perse con l’esercizio fisico. 

Il primo fattore è abbastanza costante e dipende dall’età e dalla costituzione fisica della persona, rappresenta circa il 70% del dispendio calorico, la termogenesi adattativa dipende dalla stagione, ma con la civiltà moderna è minima poiché anche d’inverno si vive in ambienti riscaldati e ci si muove in auto riscaldate, infine l’esercizio fisico è molto scarso i lavori sono tutti di tipo sedentario e gli spostamenti sono fatti con auto e mediamente incide per il 5-10%. 

La cura dell’obesità sarebbe semplice basta eliminare lo squilibrio calorico: ridurre le entrate e aumentare le uscite. 

  • Basterebbe già fare una disintossicazione del fegato per un paio di mesi per avere risultati ottimali.

Ma il cambiamento delle abitudini alimentari non è facile, ci sono gusti, tradizioni e idiosincrasie che fanno evitare certi cibi e preferire altri. 

La routine lavorativa impone stili di vita e scelte alimentari errate

I ritmi di lavoro che impongono scelte alimentari incongrue, a ciò si aggiungono fattori psicologici traumi, abbandoni, sensi di colpa che vengono compensati col cibo. 

L’aumento delle uscite caloriche mediante l’attività fisica è da consigliare per tutte le persone che vogliono perdere peso, l’importante è che sia continuo e costante nel tempo, bastano anche 20 minuti al giorno di camminata, è meglio che sia piacevole e secondo le preferenze individuali. 

L’intervento principe è la dieta ipocalorica con il 20-25% delle calorie in meno, rispetto ad una dieta abituale. 

Deve essere anche ipolipidica (con grassi pari al 25-28% delle calorie totali) e con contenuto di carboidrati pari al 55% prevalentemente di tipo complesso, limitando al minimo gli zuccheri semplici 2-3% delle calorie, deve contenere molta frutta e verdura. 

Ci si può attendere un calo del 10% del peso che riduce i sintomi delle patologie correlate. 

Consigli alimentari  per perdere peso naturalmente

L’alimentazione è un aspetto fondamentale della perdita di peso, vanno modificate le abitudini errate e fatto comprendere la loro importanza per mantenere la salute. 

A volte la dieta detossinante riesce a far perdere peso anche se non rientra nel suo scopo. 

Come fare un efficace regime alimentare. 

Dare indicazioni semplici e precise, dare fiducia sul raggiungimento del calo, vedere quali sono le motivazioni e le aspettative e se sono irrealistiche vanno ridimensionate in modo che siano congrue e perseguibili in tempi ragionevoli. 

In genere si vuole calare molto e subito, invece il corpo ha la sua fisiologia che va rispettata, meglio un calo ridotto e fattibile che uno molto alto e più difficile da raggiungere. 

Ecco alcuni consigli per perdere peso:

  • non saltare i pasti 
  • tener conto dell’indice insulinico dei cibi. 
  • attenti anche alle quantità. 
  • cercare di sentire i segnali di sazietà. 
  • fare sempre la colazione del mattino. 
  • fare uno spuntino a metà mattino e metà pomeriggio. 
  • a pranzo va bene una porzione di carboidrati. 
  • la sera mangiare presto (entro le 20,00 meglio le 19,30) e fare pasto proteico. 
  • condire con olio extravergine di oliva spremuto a freddo. 
  • acqua da bere meglio se con residuo fisso inferiore a 100. 

Si consiglia di adattare la dieta alle abitudini e ai ritmi di lavoro del paziente, senza che diventino un alibi per non rispettare la dieta. 

A volte piccoli accorgimenti sono utili per rendere la dieta più accettabile. 

La dieta vera modifica gli stili di vita e richiede tempi lunghi.