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Diabete e obesità

Diabete e obesità: capire il legame per prevenirlo

Se doveste pensare ad una persona con diabete, come la descrivereste?

A molti verrebbe spontaneo immaginare qualcuno con problemi di peso, probabilmente anche seri.

Questa associazione, che può sembrare uno stereotipo, ha in realtà delle basi scientifiche consolidate. In Italia, dai dati del sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), risulta che il 71% dei diabetici sono sovrappeso o obesi.

Oggi si è diffuso il termine “diabesità” per indicare l’esistenza di una forte correlazione tra diabete e obesità. Lo conferma il fatto che, tra il 2020 e il 2021, l’Istituto Superiore di Sanità, ha rilevato oltre 4 milioni di persone obese di cui circa metà con diabete.

Capire questo legame è fondamentale per conoscere e prevenire una condizione potenzialmente invalidante e in questo articolo vogliamo aiutarvi proprio in questo.

L’obesità causa il diabete: mito o verità?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito l’obesità e il diabete come emergenze sanitarie globali.

Da alcune stime fatte nel 2022 circa una persona su otto nel mondo è obesa mentre i casi di diabete sono quadruplicati dal 1990.

In Italia, secondo i dati ISTAT e dell’Istituto Superiore di Sanità, la percentuale della popolazione obesa si attesta a circa il 10% mentre quella affetta da diabete si aggira quasi al 6%, ma sono stime in costante crescita nell’ultimo decennio.

L’aumento congiunto di obesità e diabete non è un caso, ma suggerisce una forte interdipendenza biologica e ambientale. La crescente prevalenza di stili di vita sedentari e di diete ricche di alimenti ultra-processati gioca un ruolo cruciale in questa dinamica.

Ma prima di capire se l’obesità è una causa diretta del diabete o se si tratta di un mito, facciamo un passo indietro e partiamo dall’inizio.

Quando una persona è considerata obesa?

Per classificare l’obesità, lo standard internazionale usato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è l’Indice di Massa Corporea (IMC) o Body Mass Index (BMI), che si calcola dividendo il peso (in chilogrammi) per il quadrato dell’altezza (in metri).

Una persona con un IMC pari o superiore a 30 kg/m² è considerata obesa, mentre un IMC tra 25 e 29,9 indica sovrappeso.

Questo parametro è uno strumento utile per identificare la popolazione a rischio, ma non cattura appieno la complessità della distribuzione del grasso corporeo, che è altrettanto critica.

Un altro criterio fondamentale è la distribuzione del grasso corporeo. La cosiddetta “pancia gonfia” o obesità viscerale, che si manifesta con l’accumulo di grasso intorno agli organi interni nella regione addominale, è particolarmente pericolosa. 

Studi del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK), hanno ampiamente dimostrato come l’eccesso di grasso viscerale sia direttamente correlato a un maggiore rischio di sviluppare malattie metaboliche, inclusa l’insulino-resistenza e il diabete di tipo 2

Diabete: sintomi, tipologie e come riconoscerlo

Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata da un aumento persistente della glicemia nel sangue. Le due forme principali sono:

  • Diabete di tipo 1, causato da una distruzione autoimmune delle cellule pancreatiche che producono insulina. È più comune in età giovanile e richiede terapia insulinica fin dall’inizio. 
  • Diabete di tipo 2, la forma più comune e quella su cui ci concentreremo in questo articolo perché legata soprattutto a fattori ambientali come l’obesità, la sedentarietà e l’alimentazione scorretta. 

I sintomi possono essere inizialmente sfumati o assenti, rendendo difficile per una persona accorgersi di avere il diabete ma spesso includono:

  • Sete intensa
  • Minzione frequente (urinare più spesso del normale)
  • Affaticamento
  • Vista offuscata
  • Guarigione lenta di ferite o infezioni ricorrenti

In caso si presentino alcuni o tutti questi sintomi, o di familiarità col diabete, è assolutamente consigliato rivolgersi ad un medico per una diagnosi accurata.

La diagnosi viene effettuata tramite semplici esami del sangue, come la glicemia a digiuno o il test dell’emoglobina glicata.

Il diabete se non trattato adeguatamente nel tempo può portare a gravi problematiche.

Diabesità: il legame diretto tra obesità e diabete

L’International Diabetes Federation (IDF), attraverso il suo Diabetes Atlas, evidenzia l’obesità come il principale fattore di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2. Appare quindi chiaro che esiste un legame tra diabete di tipo 2 e l’obesità.

Nello specifico l’obesità, soprattutto quella viscerale, favorisce l’insulino-resistenza

Il tessuto adiposo, soprattutto in condizioni di obesità, produce molecole pro-infiammatorie, che interferiscono con la capacità dell’insulina di agire sulle cellule. Questo favorisce uno stato di infiammazione cronica a basso grado che è alla base dell’insulino-resistenza

Questa resistenza fa aumentare la soglia di glucosio nel sangue prima che l’insulina possa svolgere efficacemente il suo ruolo, causando così iperglicemia e, nel tempo, lo sviluppo del diabete di tipo 2 ed altre malattie metaboliche.

Questa condizione determina un circolo vizioso: livelli elevati di insulina (iperinsulinemia) favoriscono l’accumulo di grassi, aggravando ulteriormente l’obesità e l’insulino-resistenza.

Dunque, il fatto che l’obesità porti al diabete non è un mito.

Il diabete fa ingrassare o dimagrire?

Quindi, ricapitolando: l’obesità può portare al diabete di tipo 2 e quest’ultimo ci porta ad avere alti livelli di glicemia e un’incapacità nell’assimilare correttamente l’insulina, che, nuovamente, possono aggravare lo stato fisico e farci ingrassare di più. 

Ma allora perché alcuni diabetici hanno un dimagrimento improvviso? Se il diabete fa ingrassare o dimagrire dipende anche dalla fase e dal tipo.

Nel diabete di tipo 2, per compensare la ridotta efficacia dell’insulina, il pancreas ne produce quantità maggiori favorendo un aumento di peso, perché l’insulina stimola l’accumulo di grasso corporeo. Inoltre, la glicemia alta può provocare fame eccessiva, spingendo a un maggiore consumo di cibo.

Al contrario, nel diabete di tipo 1, la carenza di insulina porta a un’incapacità delle cellule di utilizzare il glucosio, costringendo il corpo a bruciare i grassi e le proteine, causando dimagrimento.

Soluzioni per prevenire il diabete

Il diabete di tipo 2 può essere prevenuto e il suo esordio significativamente ritardato intervenendo sui fattori di rischio, in particolare l’obesità

Qual è il peggior nemico del diabete? Secondo l’International Diabetes Federation (IDF), uno stile di vita sedentario e un’alimentazione scorretta ricca di zuccheri e grassi non salutari sono i pilastri alla base di questa “doppia epidemia”. 

Ciò che possiamo fare per prevenire ed abbassare il rischio di diabete e obesità è adottare un’alimentazione sana e bilanciata e praticare attività fisica regolare

Saltare i pasti o fare diete ferree è controindicato per chi vuole prevenire il diabete perché il controllo delle porzioni e la regolarità aiutano a mantenere stabile la glicemia, evitando picchi glicemici dannosi.

É fondamentale privilegiare:

  • Carboidrati complessi e fibre: cereali integrali, legumi e abbondanti quantità di verdura a foglia verde e altri ortaggi.
  • Proteine magre: come pesce (in particolare quello ricco di Omega-3), pollo senza pelle, legumi e latticini a basso contenuto di grassi.
  • Grassi sani: I grassi non sono tutti uguali e non tutti fanno male ai diabetici. È fondamentale limitare l’assunzione di grassi saturi (carni rosse, insaccati, burro, formaggi grassi) e grassi trans (prodotti industriali e fritti) e prediligere invece i grassi monoinsaturi e polinsaturi come l’olio extravergine d’oliva, l’avocado, la frutta secca e i semi. 

Accanto all’alimentazione, l’attività fisica regolare è fondamentale. L’esercizio fisico, anche moderato ma costante (ad esempio 30 minuti di camminata veloce al giorno per almeno 5 giorni a settimana), migliora significativamente la sensibilità all’insulina, aiuta a controllare il peso corporeo e contribuisce al benessere generale.

Quando però dieta e stile di vita non bastano o si è già in una condizione avanzata, si potrebbe dover ricorrere ad un farmaco ipoglicemizzante per aiutare a tenere sotto controllo la glicemia.