Microbiota intestinale e diabete: correlazioni
Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha acceso i riflettori su un tema che fino a poco tempo fa era considerato marginale: la relazione tra microbiota intestinale e diabete.
E’ sempre più evidente che esista un dialogo diretto tra alterazioni del microbiota e il peggioramento del diabete mellito di tipo 1 e 2, una delle patologie croniche più diffuse al mondo.
Disbiosi, infiammazione intestinale e riduzione della diversità microbica emergono come fattori centrali, in un contesto in cui seguire la corretta alimentazione oltre ad essere fondamentale diventa anche un fattore di stress. In questo articolo vengono analizzati i legami più rilevanti tra microbiota e diabete, con particolare attenzione alle potenzialità di probiotici, dieta e strategie preventive.
Infiammazione intestinale cronica e diabete
Uno dei meccanismi più studiati che collegano microbiota e diabete riguarda l’infiammazione cronica di basso grado.
In condizioni di disbiosi (alterazione della flora intestinale), alcuni batteri intestinali favoriscono il processo, definito endotossiemia metabolica, che attiva il sistema immunitario e promuove uno stato infiammatorio persistente.
La revisione del 2023 “Gut microbiota, intestinal permeability, and systemic inflammation” ha mostrato che i soggetti diabetici presentano livelli più elevati di marcatori infiammatori, in parallelo a una riduzione dei particolari batteri produttori di Butirrato, una biomolecola con proprietà antinfiammatorie.
Il butirrato, infatti, rappresenta la principale fonte di energia per le cellule intestinali e contribuisce al mantenimento dell’integrità della barriera mucosa. La sua carenza favorisce la permeabilità intestinale e, di conseguenza, l’ingresso di molecole pro-infiammatorie.
Ridurre l’infiammazione intestinale può avere ricadute positive sul controllo glicemico. Strategie dietetiche seguite da un nutrizionista come l’aumento di fibre fermentabili, l’assunzione di polifenoli e l’uso di probiotici specifici sono state associate a una riduzione della risposta infiammatoria e a un miglioramento della sensibilità insulinica. Ciò conferma che il microbiota non è un semplice spettatore, ma un protagonista attivo nel mantenimento dell’equilibrio metabolico.
I probiotici aiutano a regolare il microbiota intestinale con il diabete?
I probiotici sono microrganismi vivi che, se assunti in quantità adeguate, apportano benefici alla salute dell’ospite, nel contesto del diabete mellito la loro azione è oggetto di crescente attenzione.
La revisione e metanalisi del 2020 “Effect of probiotic supplementation on glycemic control in patients with type 2 diabetes: a systematic review and meta-analysis”” ha evidenziato come alcuni ceppi, in particolare i probiotici di tipo alimentare e quelli di tipo Bifidobacterium possono dare grandi benefici sul controllo glicemico ai pazienti con diabete di tipo 2.
L’integrazione di probiotici può determinare una riduzione significativa della glicemia a digiuno,
i meccanismi proposti includono la modulazione della flora intestinale, la riduzione dell’infiammazione e la produzione di acidi grassi a catena corta, molecole che influenzano direttamente la sensibilità insulinica.
Tuttavia, non tutti i probiotici sono uguali. L’efficacia dipende dal ceppo, dalla dose e dalla durata dell’assunzione. Nonostante queste evidenze promettenti, i probiotici devono essere considerati come supporto complementare, non sostitutivo, alle terapie convenzionali.
Cosa mangiare per una corretta salute intestinale con il diabete?
Mangiare in modo semplice e regolare aiuta sia l’intestino sia la glicemia ed è il metodo migliore per prevenire il diabete di tipo 2.. Alcuni consigli o strategie utili sembrano essere:
- Il Diabetes Plate Method: riempire metà piatto con verdure non amidacee, ad esempio insalate, broccoli o zucchine, un quarto con proteine di qualità tipo pesce, pollo, uova o legumi e un quarto con carboidrati di qualità come cereali integrali o patate con la buccia. È un approccio visivo, facile da personalizzare senza contare le quantità tutto.
- Assunzione di fibre provenienti da verdure, frutta, legumi e cereali integrali: nutrono i “batteri buoni” dell’intestino e ti aiutano a stabilizzare i valori di zucchero nel sangue durante la giornata.
- Inserire spesso legumi nell’alimentazione: come ceci, fagioli e lenticchie e provare anche qualche alimento fermentato come yogurt naturale o kefir per variare la routine.
- Farsi seguire da un nutrizionista: resta la scelta migliore per ottenere uno schema alimentare adatto evitando carenze e squilibri del microbiota intestinale.
Diabete e alimentazione che diventa causa di stress e ansie
Vivere con il diabete significa prendere molte decisioni ogni giorno: cosa mangiare, quanta attività fare, quando misurare la glicemia, come dosare l’insulina. Questa fatica decisionale può trasformarsi in fonte di stress e ansia. Anche situazioni sociali come cene fuori, viaggi o feste possono far sentire diversi, perché richiedono più pianificazione e attenzione rispetto agli altri.
È normale che ci siano giornate in cui tutto fila liscio ad altre in cui i valori siano meno prevedibili, non è un fallimento personale, ma il risultato di molti fattori, in questi casi oltre ad un percorso nutrizionale, può essere utile seguire un percorso di terapia con uno psicoterapeuta per gestire al meglio ansia, senso di controllo e pressione della quotidianità, lavorando su pensieri, emozioni e abitudini rendendo più sostenibile la cura di sé sul lungo periodo ed evitando che si crei una cattiva relazione con il cibo.
Microbiota e diabete, l’importanza dell’alimentazione
Le connessioni tra microbiota e diabete aprono prospettive terapeutiche innovative. Il microbiota intestinale non rappresenta quindi solo un indicatore dello stato di salute, ma un potenziale target terapeutico.
Investire nella sua conoscenza e nella sua modulazione significa aprire la strada a nuove possibilità di prevenzione e trattamento del diabete, integrando approcci medici, nutrizionali e comportamentali in una visione olistica della salute, come abbiamo visto anche i probiotici sembrano poter avere un ruolo fondamentale e migliorare la salute intestinale dei pazienti.
L’aspetto più importante resta quindi l’alimentazione, che diventa l’ago della bilancia che può migliorare o peggiorare di molto la qualità della vita delle persone diabetiche.
Per attuare praticamente tutti i consigli alimentari e precauzioni mediche consigliamo quindi un percorso con professionisti specializzati.